
Sera
Sera
Solo... Solo con te...
Ma soli non siamo, insieme c'è un calice invitante.
Con il crepitio del camino, il chiarore delle fiamme, quasi non riesco a leggerti, la luce della lampadina sembra poco per scorrerele tue righe.
Sarà che faccio ombra con la mia testa, o i sorsi del nobile nettare, ma vedo appannato quello che mi porgi...
Lo scoppiettio delle fiamme mi distolgono da quello che volevo leggere...
La fantasia, guardando le fiamme si lascia trasportare, il libro diventa un oggetto, un pezzo d'arredo, ma il calice no, con il suo contenuto rosso porpora, accompagna le visioni che la fantasia propone.
E' sera... fuori c'è il buio, nulla può distogliermi da questo viaggio con la fantasia.
Guardando le fiamme, assorto nel viaggio vedo muoversi gli attori come in un teatro.
Brividi... sudore... quello che si sviluppa in questo teatro cambia in ogni momento, si mescolano spiagge dorate con donne bellissime, a fredde foreste cupe con spettri e streghe.
E' solo fantasia, o rimanescenze di questi giorni che tra le feste dei defunti, visita al Castello e racconti vari fanno galoppare la fantasia?
Distolgo lo sguardo dalle fiamme e tendo la mano verso il calice che adesso sembra rosso fuoco, stringo gli occhi, li riapro e cabia ancora colore, andando verso il rosso scarlatto... lo prendo e attraverso di esso guardo le lingue di fuoco del camino.
A fatica riesco a bagnarmi le labbra, vengo ancora rapito dalle fiamme e dal loro danzare per riprendere la rappresentazione poco prima interrotta.
Poggio il calice vicino al libro, mi lascio trasportare da quelle fiamme...
Ma man mano che le fiamme scemano e rimangono solo i carboni incandescenti, mi perdo in quel teatro improvvisato...
Guardo l'orologio, la notte è avanzata prendendo il posto della sera, guardo il libro e con il pensiero gli do appuntamento a domani... il calice è ancora lì che mi invita all'ultimo sorso... l'accontento di buon grado, poi mentre mi alzo per andare a far compagnia a Morfeo, ripenso alla mia sera... che sera...
Michele Crisci
